Riflessioni sull’uso del cibo con i cani con funzione di premio.

Quando ho iniziato a lavorare con i cani utilizzavo sempre il bocconcino come stimolo e rinforzo di un comportamento, perché è così mi era stato insegnato durante il corso educatori e in molti altri stage che avevo fatto.

Oggi non uso praticamente più cibo, se non in casi particolari, in cui ho bisogno di far masticare il cane per aiutarlo a rilassarsi ma non più come funzione di esca, perché tu puoi dare tutti i premi che vuoi per plasmare un comportamento, ammesso che un cane che vive un disagio prenda cibo, ma non condizionerai mai, fortunatamente, lasciatemelo dire, le vere emozioni e intenzioni di un cane.
Aggiungo che il non utilizzo di cibo con funzione di esca, non mi è stato insegnato e spiegato da nessun umano ma questa nuova visione mi è stata trasmessa da un cane con il quale ho lavorato in recupero comportamentale per più di un anno e che non ne voleva sapere un accidente di alcun tipo di premio prelibato. Questo cane si chiama Blake, un cane lupo ceslovacco maltrattato dal precedente addestratore, il quale mi ha fatto capire che per arrivare a capire la sua mente, la chiave era partire dalle sue emozioni senza l’avvalersi di alcun mezzo materiale come il cibo.

Vedere un cane che sceglie di fare una cosa spontaneamente senza trucchi e “inganni”, perché si fida di qualcuno, perché ha preso confidenza, oppure perché è cresciuta la propria autostima è la cosa più bella del mondo ed emozionante che ci sia in cinofilia.
Una scelta senza condizionamenti resta sempre l’arma più potente, affinché un essere vivente possa davvero trovare il proprio equilibrio interiore ed esprimere le proprie emozioni senza filtri.

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